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Home >Consigli di viaggio > Zanzibar a febbraio: clima perfetto per una vacanza
01 febbraio 2021
Zanzibar, più precisamente Unguja, l’isola principale dell’arcipelago, viene anche chiamata Isola delle Spezie o Porta d’Africa, due nomi che portano con sé l’origine di questa città e la sua storia.
Situata nell’Oceano Indiano, poco più a sud dell’equatore, mantiene un clima caldo tutto l’anno. Il momento migliore è comunque quello in cui le piogge scarseggiano e anche l’acqua del mare è calda.
Porta D’africa è un nome che deriva dal ruolo di protagonista che per tanto tempo ha svolto come luogo di scambio commerciale tra Africa e Asia.
Inoltre, parte della sua economia è ancora oggi basata sulla produzione di spezie come noce moscata e cannella, anche se negli ultimi decenni, il turismo ha visto una crescita enorme.
Zanzibar ha anche dato i natali a Farrokh Bulsara, in arte Freddie Mercury, l’indimenticabile performer leader dei Queen. Per celebrare l’artista, casa sua è stata trasformata in un museo a lui dedicato: un vero santuario per i fan.
1 . Che tempo fa a Zanzibar a Febbraio
2 . Stone Town
3 . Il Tour delle spezie
4 . Blu Safari
5 . Idee per un safari
A febbraio le piogge scarseggiano e ci si può stendere a prendere il sole con una piacevole temperatura di 30 gradi. L’acqua del mare è anch’essa calda e accogliente, insomma il periodo perfetto se si vuole una vacanza al mare all’insegna del benessere e del relax.
Febbraio, in Italia e in gran parte del continente europeo, è un mese invernale, con temperature basse, freddo e neve. Gli eventi tipici di questo periodo sono il Carnevale e San Valentino: non ci sono infatti festività che permettano di avere dei giorni di ferie.
Forse anche per questo, partire a febbraio, soprattutto per una meta come Zanzibar, rende una vacanza del genere ancora più affascinante.
Per saperne di più sul clima dell’arcipelago, leggi anche “Quando andare a Zanzibar: clima, temperature e stagioni”.
Stone Town è la parte antica della capitale Zanzibar Town, e dal 2000 è iscritta all’UNESCO.
Si tratta di un luogo in cui recarsi per almeno un giorno, passeggiando tra i vicoli e le stradine fino ad arrivare al Darajani Market, il mercato principale della città. Mentre si passeggia, si potranno ammirare gli antichi portali in legno, intarsiati a mano da artigiani persiani, indiani o arabi.
Per godere di un magnifico tramonto si può sostare su una panchina dei giardini di Forodhani, che di sera vengono occupati da bancarelle che offrono pesce e carne alla griglia insieme ai piatti tipici.
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Stone Town è un luogo che riflette nell’architettura lo spirito di multiculturalità che lo anima: si possono infatti trovare tracce di elementi moreschi, arabi, persiani, indiani ed europei. Una delle attrazioni minori della città è costituita dai bagni persiani di Hamamni, costruiti nell’Ottocento e che servivano come bagni pubblici, struttura ora aperta ai turisti.
Uno degli edifici più grandi è il cosiddetto “Palazzo delle Meraviglie”, dimora del sultano omanita con le sue cento concubine fino al 1964, fatto di colonnati e scalinate imponenti.
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Una mezza giornata all’insegna dell’odore e del colore. I tour operator locali organizzano passeggiate nelle zone rurali di Zanzibar, in cui si possono visitare le piantagioni delle spezie come ad esempio cannella, chiodi di garofano, zenzero, pepe, noce moscata e vaniglia.
Le spezie sono un elemento fondamentale della cucina orientale e si dice che abbiano anche dei poteri curativi oltre a insaporire i piatti e a donare quel tipico sapore mediorientale.
Durante il tour si possono ovviamente anche acquistare spezie fresche direttamente dai produttori: un bel regalo da portare a chi è rimasto a casa.
Le escursioni che offre Zanzibar sono tante, e una delle più amate è senza dubbio il Blu Safari perché può essere adatta a visitatori di tutte le età e, a differenza del tour delle spezie dove comunque camminare è d’obbligo, qui si tratta di rilassarsi e di godersi il panorama.
Si parte la mattina a bordo di una tipica imbarcazione di Zanzibar, la dhow, per andare a largo della costa. Il pranzo viene servito nell’isola di Kwale dove si può anche ammirare il grande baobab secolare, per poi rientrare attraversando una foresta di mangrovie. Durante il Safari si cattura pesce fresco e se ne assaggia il sapore cucinato al momento sulla griglia, si possono fare scorpacciate di frutta come cocco e ananas, guardare le bellezze del mare sott’acqua facendo snorkeling, o semplicemente stendersi al sole ammirando il mare.
In genere, chi parte per una vacanza a Zanzibar, non rinuncia alla possibilità di partecipare ad un safari.
Se Zanzibar è luogo ideale dove passare delle splendide giornate nuotando in un’acqua cristallina e sonnecchiando sdraiati su una spiaggia dalla sabbia bianca e fine, è anche vero che la Tanzania è una delle mete migliori per un Safari in Africa.
Leggi anche “Safari in Africa: le migliori destinazioni per la vostra avventura”.
Il Paese, infatti, custodisce alcuni dei Parchi Nazionali più belli del mondo, come:
Inoltre, 2 volte l’anno, si può assistere dal vivo a uno degli spettacoli della natura più impressionanti: la “Grande Migrazione” (estiva e invernale).
Leggi anche “Quando vedere la Grande Migrazione in Tanzania".
Se poi un Safari in Tanzania non è abbastanza come viaggio avventura, vi ricordiamo che il Kilimanjaro è una meta perfetta per il trekking.
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Giovanna Lucchi
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