Quando trovare il clima migliore
Quando costa di meno
Quando NON andare
Temperature medie
Le Stagioni
Con la sua forma particolare, allungata per oltre 4.600 chilometri, il Cile presenta climi e ambienti differenti man mano che ci si sposta dal nord al sud del paese. A settentrione, troviamo un clima desertico e semi-arido con precipitazioni praticamente assenti, sia sulla costa, in città come Arica e Iquique, che sulle zone andine. Qui sorge il deserto di Atacama il luogo più arido del mondo. Le temperature sono miti come se fosse sempre primavera, passando dai 16° C di giugno e luglio ai 23° C di gennaio e febbraio. Spostandosi verso il Cile centrale, dove si trova la capitale Santiago, il clima diventa tipicamente mediterraneo, mite e piovoso in inverno e caldo e soleggiato d’estate. Nelle zone costiere, come a Valparaiso, le temperature però sono un po’ più fresche, passando dagli 11° C di media di giugno e luglio ai 22° C di gennaio e febbraio. Ad est e sud-est si trova il clima alpino e della tundra, mentre a Sud il clima è oceanico, e sub-tropicale umido nell’isola di Pasqua. Le stagioni sono invertite rispetto a quelle europee: l’estate va da dicembre a febbraio, l’inverno tra giugno e agosto e sono presenti le stagioni intermedie. Per scoprire di più sul clima del Cile, leggete la guida di viaggio o scaricatela gratis sul vostro telefonino.
La varietà del clima in Cile rende ogni stagione ottima per visitarlo. Nella parte settentrionale del paese, il periodo migliore è quello che va da maggio a settembre, mentre al centro, come al sud, il periodo ideale per un viaggio è quello dell’estate australe e, in particolare, da dicembre a febbraio. Questo è un buon periodo anche per visitare il Paese nel complesso. Durante la stagione estiva, infatti, è raro che faccia un caldo afoso, se non in alcune zone del centro-nord, a una certa distanza dal mare, come nella capitale Santiago, ma si evitano le nebbie delle coste del nord e il freddo del sud. Anche le stagioni intermedie sono un ottimo compromesso per organizzare un viaggio in terra cilena. La rigogliosa primavera da settembre a novembre e la stagione del raccolto autunnale (marzo, aprile) sono buoni periodi per recarsi a Santiago e nella zona centrale del Paese, così come nell’isola di Pasqua, meno affollata e più economica lontano dai mesi estivi.
Il periodo in cui costa di meno andare in Cile è durante l’inverno australe, in particolare da giugno a luglio. In questi mesi le piogge sono diffuse un po’ dappertutto e aumentano man mano che ci si sposta verso Sud, unitamente al calo delle temperature. Nella punta meridionale, Capo Horn, che è anche la punta più a Sud del Sudamerica, tra giugno e luglio si arriva appena sopra lo zero, ma le ondate di gelo artico possono portare la temperatura anche diversi gradi al di sotto. Anche nella capitale Santiago, si assiste ad escursioni termiche più elevate con notti fredde e leggere gelate. Lo stesso vale per l’isola di Pasqua e l’arcipelago Juan Fernandez, spesso reso inaccessibile per via delle piogge. Ciò fa sì che in questo periodo (fatta eccezione che per le stazioni sciistiche cilene) si trovino offerte più economiche e un minore affollamento, rispetto ai mesi estivi.
Non vi è un vero e proprio periodo sconsigliato per recarsi in Cile. La conformazione geografica del Paese fa sì che tutte le stagioni siano ideali per organizzarvi un viaggio. Certamente, chi vuole evitare il freddo e le piogge, più o meno diffuse nelle diverse aree del paese, dovrebbe evitare di partire nel corso della stagione invernale (che, tuttavia, rappresenta in genere anche il periodo più economico per una vacanza). Chi vuole evitare, invece, l’affollamento turistico e il caro prezzi, farà bene a non viaggiare durante l’estate australe che rappresenta l’alta stagione.
Il Cile presenta varie tipologie di clima lungo i suoi oltre 4.600 km di estensione e quattro stagioni ben scandite all’anno, invertite rispetto a quelle europee.
L’inverno in Cile dura da giugno ad agosto e, seppur con differenze nelle varie zone, presenta dei caratteri unitari: temperature più fresche (e muovendosi verso sud tendenti al freddo) e piogge. Nelle zone desertiche del settentrione, anche d’inverno le temperature rimangono primaverili, ma il sole è spesso oscurato dalle nubi basse dette Camanchacas. Nel Cile centrale e, in particolare nella capitale Santiago, durante l’inverno australe piove parecchio e l’escursione termica è più elevata, con notti fredde e qualche leggera gelata. Man mano che si procede verso sud le temperature scendono vertiginosamente (a Valdivia si arriva a 7° C di media a luglio mentre a Capo Horn appena sopra lo zero).
La primavera in Cile dura di regola da settembre a novembre ed è caratterizzata da clima variabile e dal soffio dei venti occidentali che mitigano le temperature più rigide dell’inverno. Il termometro varia in base alle zone del Paese, ma in genere si attesta su cifre piacevoli. Nella capitale Santiago, in questa stagione si aggira su massime che superano i 20° C.
L’estate in Cile dura da dicembre a febbraio ed è caratterizzata generalmente da piogge molto ridotte. Nella capitale Santiago, in questo periodo può fare molto caldo con picchi di 36-38° C, a causa della scarsa ventilazione. Proseguendo lungo la costa centrale e arrivando a Sud, il clima oceanico fa sì che vi siano piogge e vento anche durante la stagione estiva. Nella punta più meridionale, Capo Horn, l’estate australe è il periodo migliore, le giornate, infatti, sono più miti ma le notti sono spesso fredde, con temperature intorno ai 10° C.
Anche la stagione intermedia autunnale, da marzo a maggio, è caratterizzata da un clima variabile, differenziato in base alle zone del Paese. In generale, tuttavia, le temperature più miti di inizio stagione cominciano gradualmente a diminuire in autunno inoltrato. Nella capitale Santiago, si passa da 27° C di massima di marzo ai 19° C di maggio. Al Sud, invece, dove durante l’estate australe il termometro fresco si attesta sui 10° C, in questa stagione può scendere vorticosamente, per via delle ondate di gelo artico che portano le temperature di diversi gradi sotto lo zero, anche se durano poco perchè poi ricominciano a soffiare i venti occidentali.