L’invalidità totale, è definita come la perdita completa e irrimediabile della capacità di produrre reddito.
Il soggetto, definito invalido, ha perso la possibilità di seguire un percorso lavorativo e occuparsi del proprio sostentamento.
Affinché possa definirsi “totale”, è necessario che la condizione della persona risulti irreversibile (la perdita di capacità deve essere ritenuta permanente).
Nella maggior parte dei casi, si utilizza l’espressione “Invalidità totale permanente” (ITP), per riferirsi alla condizione specifica del soggetto.
Per ottenere la certificazione di invalidità, è necessario dimostrare la presenza di un effettivo danno alla salute.
Tale danno può essere di natura fisica, psichica o mentale, così come può essere stato provocato da una lesione o da una malattia.
Non è importante la causa dell’invalidità, ma le conseguenze che ha sulla vita della persona.
Le assicurazioni sociali controllano proprio le conseguenze dell’invalidità, cercando di capire quanto il danno influisca sullo stile di vita del soggetto coinvolto.
Nel momento in cui viene identificato il nesso causale tra il danno alla salute della persona e l’impossibilità di produrre reddito, è possibile passare alla certificazione di invalidità.
La certificazione porta con sé il versamento di un indennizzo, di una quota mensile attraverso la quale l’invalido dovrebbe riuscire a mantenere il proprio stile di vita.
Esistono diversi gradi di invalidità, definiti attraverso l’utilizzo di percentuali.
Queste percentuali indicano il livello di difficoltà della persona, la gravità del danno subito che le impedisce di prendersi cura del proprio reddito.
Più è alta la percentuale di invalidità, più è alta la cifra d’indennizzo assegnata al soggetto stesso.
Invalidità da malattia e invalidità da infortunio
Chiaramente, lo Stato prova ad intervenire a favore delle persone che richiedono assistenza, che purtroppo non sono più in grado di provvedere al proprio mantenimento.
Generalmente, si distinguono due casi diversi di Invalidità Totale, in base alla causa principale.
L’invalidità causata da malattia e l’invalidità causata da infortunio.
Nel primo caso, il responsabile dell’inabilità del soggetto è una patologia.
Non è fondamentale il “quando”, ovvero quando la malattia ha iniziato a mostrare i suoi effetti.
Può trattarsi di una patologia esistente dalla nascita, oppure di un malore improvviso.
Ciò che conta sono ancora le conseguenze, il modo in cui la malattia interessa il corpo e le abilità delle persone.
L’invalidità causata da infortunio riguarda quasi sempre un evento: l’infortunio non è intenzionale, ma improvviso e non prevedibile.
Il soggetto, che ha riscontrato un danno tale da risultare invalido, ottiene la certificazione ed un indennizzo di sostentamento, necessario al recuperare il proprio stile di vita.
Le assicurazioni viaggio, le assicurazioni auto, o altri tipi di polizze, possono prevedere un indennizzo in caso di invalidità da infortunio.