L’espressione “Danno Biologico” viene utilizzata per descrivere un’azione che ha provocato un danno alla salute dell’interessato.
In base a quanto riportato nell’ordinamento italiano, chiunque abbia provocato un danno, è portato a versare un risarcimento.
E’ chiaro che la natura e la “consistenza” del risarcimento variano in base al danno stesso, che deve essere certificato e dimostrato.
Tutte le leggi a favore del Danno Biologico sono state varate in difesa della persona, per assicurarsi che tutti ricevano il giusto trattamento.
L’integrità della persona rientra tra i cosiddetti “beni primari”, che devono essere difesi in ogni caso e con tutti i mezzi disponibili.
In questo modo, la legislatura può aiutare i cittadini a sentirsi difesi e protetti.
Nell’ art. 138 Codice delle assicurazioni private, il Danno Biologico viene definito come:
“...per danno biologico si intende la lesione temporanea o permanente all'integrità psico-fisica della persona, suscettibile di accertamento medico-legale, che esplica un'incidenza negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato, indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito”
Chi ha diritto al danno biologico
Legalmente, viene definito “Danno” tutto ciò che rientra nella categoria di “lesione di un bene giuridico tutelato dalla legge”.
Nel caso specifico del danno biologico, ci si riferisce alla lesione dell’integrità fisica o psichica di una persona.
Per poter essere risarcito, il danno biologico deve prima essere certificato in modo adeguato.
Trattandosi di una lesione - sia essa fisica o psichica - ha bisogno di una certificazione medica per poter essere dichiarata “Reale”.
Chiunque voglia richiedere un risarcimento per danni biologici, deve ottenere prima la corretta documentazione medica, senza questo elemento, non è possibile chiedere nulla.
Quindi, in linea definitiva, può avere diritto al risarcimento da Danno Biologico, chiunque dimostri, attraverso una certificazione medica, di aver subito una lesione.
La suddetta lesione, deve essere stata causata, necessariamente, dal soggetto pagante la liquidazione di danno.
Le autorità dovranno controllare la veridicità della dichiarazione, oltre che l’esistenza del danno stesso.
Dopo una serie di controlli e analisi della situazione, sarà possibile associare al danno la persona che lo ha commesso, che poi dovrà pagare una determinata liquidazione.
Ovviamente, maggiore è l’entità del danno, più alta sarà la somma versata alla fine del controllo.
Come si calcola il danno
La questione della liquidazione del danno biologico è piuttosto complessa, e non è certo difficile immaginare il perché: se un danno materiale può facilmente essere quantificato in termini economici, un danno biologico è ovviamente più difficile da calcolare.
Attualmente, il danno biologico viene risarcito facendo riferimento a tabelle specifiche. All’interno di queste tabelle, determinati parametri di riferimento permettono di elaborare delle cifre ritenute “Opportune” alla liquidazione.
Ad esempio, si tiene conto dell’entità e del tipo di lesione, dei giorni di degenza in ospedale, dell’età della vittima e così via.
Solitamente, si distingue anche tra lesioni di lieve entità e lesioni di non lieve entità, che avranno ovviamente una liquidazione superiore.