L’arbitrato è una procedura volta alla risoluzione delle controversie in maniera alternativa, ossia evitando di ricorrere ad un procedimento giudiziario e affidando invece l’incarico ad un terzo soggetto neutrale e competente detto arbitratore.
La decisione che verrà poi presa dall’arbitratore, che prende il nome di lodo, dovrà essere eseguita da entrambe le parti, eventualmente anche in maniera forzata.
L’arbitrato consente alle parti, previa stipulazione di una convenzione arbitrale, di scegliere gli arbitratori, la lingua in cui verrà comunicata la decisione finale, il luogo dove si svolgerà l’arbitrato e le norme applicabili.
Scegliere l’arbitrato al posto del procedimento giudiziario comporta dei notevoli vantaggi:
- I tempi dell’arbitrato sono solitamente notevolmente più brevi rispetto ai tempi dei procedimenti in cui è coinvolto un giudice
- La decisione arbitrale e anche i procedimenti arbitrali sono confidenziali e non pubblici, come invece sono quelli dei procedimenti giudiziari
- Le parti possono scegliere il proprio arbitratore
- I costi sono più contenuti rispetto a quelli di un procedimento giudiziario e vengono determinati in precedenza.
Tra gli svantaggi di questa procedura rientra sicuramente la difficoltà di riformulare una eventuale decisione erronea ed anche il fatto che il lodo deve essere analizzato da un giudice statale prima di diventare esecutivo, cosa che rallenta, anche se di poco, il processo.
Possono ricorrere all’arbitrato sia persone fisiche che imprese ed Enti Pubblici.
Tipi di arbitrato
Si distinguono 6 tipi di arbitrato:
- L’arbitrato rituale fornisce un lodo, e quindi una decisione arbitrale, con titolo esecutivo
- L’ arbitrato irrituale fornisce un lodo con valore negoziabile, questo significa che non ha titolo esecutivo e può solo essere portato come prova nel corso di un procedimento giudiziario
- L’arbitrato ad hoc consente alle parti di non ricorrere a una Istituzione arbitrale e di disciplinare l’intero procedimento nella convenzione arbitrale.
- L’arbitrato amministrato, al contrario, consente alle parti di fare riferimento a una Istituzione arbitrale che gestirà e controllerà ogni fase del processo arbitrale. Questo comporta l’attuazione di tutta una serie di regole già stabilite e facenti parte di un regolamento come anche l’utilizzo di un tariffario ben preciso.
- L’arbitrato secondo diritto prevede che l’arbitratore faccia riferimento solamente alle norme di diritto riguardanti la materia specifica in cui si sta operando
- L’arbitrato secondo equità, invece, consente agli arbitratori di spaziare e di prendere in considerazione non solo le norme specifiche dell’ambito della controversia, ma anche principi relativi alla giustizia in senso lato
- L’arbitrato internazionale, detto anche arbitrato commerciale internazionale, si riferisce a quelle controversie in cui una delle parti è italiana e l’altra è straniera, oppure alle controversie aventi come oggetto un campo relativo al diritto del commercio internazionale
- L’arbitrato interno, al contrario, riguarda solo parti italiane.