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Home >Consigli di viaggio > Qual è il periodo migliore per un viaggio nel Myanmar (ex Birmania)?
20 marzo 2020
Il periodo migliore per visitare le bellezze naturali e storiche della ex Birmania, nel sud est asiatico, è la stagione secca, che coincide pressapoco con il nostro inverno. In questo periodo, che inizia a novembre e termina a metà febbraio, le temperature calde e umide lasciano il posto al fresco e al sole, condizioni perfette per una vacanza da sogno.
In realtà chi vuole visitare questo paese può trovare buone condizioni climatiche anche a marzo e ad aprile, prima che le piogge e il caldo si facciano sentire soprattutto lungo le coste battute.
Dopo questo accenno generale al clima del Myanmar vediamo più in dettaglio qual’è il periodo migliore per visitare questo paese straordinario, che ha aperto le porte ai turisti in tempi relativamente recenti.
1 . Il clima della ex-Birmania in generale
2 . Il clima della ex-Birmania tra dicembre e marzo
3 . I monsoni
4 . Cosa vedere nel Myanmar
Il clima dalla ex Birmania è di tipo tropicale ed è influenzato dai monsoni, per cui a una stagione piovosa, che inizia a metà maggio e termina a ottobre, se ne alterna una secca e più fresca da novembre a metà febbraio, inframmezzate da una pre-monsonica che inizia a marzo e finisce a metà maggio.
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Nelle zone montuose il clima è decisamente più fresco, per diventare addirittura freddo nell’estremo nord. Durante la stagione delle piogge, le precipitazioni sono più abbondanti, soprattutto lungo le coste e nelle zone montuose, decisamente più scarse invece nella zona interna, tanto che in alcuni punti le pianure e le valli sono addirittura aride.
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Il periodo che va da dicembre a marzo presenta le caratteristiche tipiche della stagione secca fino a metà febbraio: le temperature sono gradevoli e le piogge sono piuttosto scarse. Da metà febbraio a tutto il mese di marzo i gradi iniziano ad aumentare, il tempo però è piuttosto buono, soprattutto lungo le coste del paese, dove la brezza mitiga efficacemente il caldo tipico della stagione delle piogge.
Da quanto abbiamo detto finora vi sarà chiaro che a guastare la festa in Myanmar sono i monsoni. Sono loro infatti a portare pioggia e afa. Il monsone umido colpisce, fin dalla metà di maggio, la parte meridionale del territorio che si affaccia sul mare delle Andamane, portando piogge intense e abbondanti. Da qui l’influenza del monsone si sposta verso l’interno, dove le piogge iniziano a cadere durante gli ultimi dieci giorni di maggio, mentre a nord in genere le precipitazioni cominciano a manifestarsi duranti le prime dieci giornate del mese di giugno. A giugno, luglio e agosto piove in abbondanza quasi ovunque, anche se le zone più esposte sono quelle della costa di sud ovest.
Per fortuna a novembre arriva il monsone secco a cambiare il clima della ex Birmania. Nel centro sud, in particolare, il clima infatti diventa più fresco e asciutto, le giornate sono soleggiate e le temperature sono perfette per chi vuole fare una vacanza. L’unico inconveniente è rappresentato dalle masse d’aria fredda che arrivano dalla Cina e che possono far scendere vertiginosamente le temperature notturne fino allo zero, soprattutto a nord. Per cui, anche se decidete di visitare il Myanmar nella stagione secca, non dimenticate di metter in valigia qualche indumento caldo.
Stabilita la data della partenza, in base alle indicazioni che vi abbiamo fornito, non resta che decidere cosa fare e vedere.
Chi vuole fare vita da spiaggia tornerà a casa molto soddisfatto. Il mare turchese, le spiagge bianche e il sole caldo non hanno davvero nulla da invidiare ai Caraibi. Le località di mare più belle del paese sono diverse, anche se quelle più importanti che meritano di essere segnalate sono la lussuosa Ngapali Beach, la spiaggia argentata di Ngwe Saung e le spiagge dell’arcipelago Mergui.
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Per quanto riguarda invece le principali attrazioni turistiche si segnalano la Pagoda dorata di Shwedagon Paya, la Collina di Mandalay con una vista incredibile sulle zone circostanti, l’antica città reale di Mingun, i 2000 templi di Bagan, il Lago Inle con i suoi villaggi di palafitte, il ponte Ubein, la passerella di legno più lunga del mondo e infine la Pagoda buddista Shwemawdaw a Bago che conserva le reliquie di quattro Buddha.
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Giorgia Alto
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