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Home >Consigli di viaggio > Cratere del Ngorongoro: cosa ti aspetta durante il tuo Safari
06 novembre 2020
Il cratere di Ngorongoro, in Tanzania, è una caldera tra le più grandi al mondo, e allo stesso tempo una delle meglio preservate. Le sue dimensioni sono davvero notevoli (un diametro che arriva ai 20 km circa) e hanno consentito la creazione di un ambiente unico, dove coesistono tantissime specie animali che possono vivere in tranquillità, nell’Area di Conservazione di Ngorongoro.
Il cratere raggiunge con i suoi bordi altezze di oltre 2300m, offrendo una vista spettacolare su tutta la riserva naturale che lo circonda.
Esteso per 260 kmq il fondale del cratere si trova ad un'altitudine minima di circa 1800 m dal livello del mare e le alte e ripide pareti hanno contribuito a preservarne l’ecosistema per tantissimo tempo. Infatti, sebbene nell’area vi siano state rinvenute tracce di diverse specie umane risalenti a qualche milione di anni fa, gli Europei hanno messo piede per la prima volta in questo cratere solo nel 1892.
Da lì a qualche decennio, sono arrivati le prime norme volte a preservarlo fino ad essere inserito fra i siti patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1979.
1 . Dove si trova
2 . Come si è formato il Cratere
3 . L’Area di Conservazione del Ngorongoro
4 . Quando visitare il Cratere del Ngorongoro: il periodo migliore
5 . Tanzania: le guide di viaggio
Ci troviamo nel continente africano, sulla costa che affaccia sull’Oceano Indiano, poco più a sud dell’Equatore. Il cratere del Ngorongoro fa parte di una riserva naturale della Tanzania immediatamente confinante con il Parco nazionale del Serengeti, con il quale finisce per costituire un’unica entità territoriale nella parte settentrionale del Paese.
Costituisce una delle mete più importanti per i Safari e la città di riferimento per l’organizzazione e le partenze è Arusha.
Situata a poco meno di 200 km di distanza, la città è servita dal Kilimanjaro Airport e da diverse compagnie aeree internazionali.
L’origine del cratere vulcanico risale a molto tempo fa. In particolare, si tratterebbe di una caldera che si sarebbe formata circa 2,5 milioni di anni fa, quando un preesistente vulcano, dopo una violenta eruzione, sarebbe collassato su stesso.
Quello che resta, infatti, è un tronco di cono con una profonda concavità ininterrotta che tra i bordi, mentre il fondale può raggiungere un dislivello di ben 600 m. Il vulcano da cui si sarebbe originato il cratere dovrebbe essere stato alto all’incirca quanto il Kilimangiaro, quindi circa 5800 metri di altezza.
L’Area di Conservazione del Ngorongoro è famosa non solo per la particolare conformazione del suo caratteristico cratere, ma anche e soprattutto per la fauna che ospita. Il cratere offre un ambiente protetto per tantissime specie animali, e la foresta fitta che cresce alle sue pendici aiuta a mantenere l’equilibrio idrico.
Il cratere ospita anche un lago alcalino detto “Magadi” (da non confondere con l’omonimo lago in Kenya con i caratteristici fenicotteri Rosa) e protette dalle sue pareti vivono diverse decine di migliaia di animali allo stato brado.
Si tratta di una sorta di enorme arca di Noè naturale dove è possibile incontrare tutte le specie animali che popolano queste zone, ad eccezione della giraffa, che qui non trova invece il suo habitat ideale. Questo luogo è divenuto meta ideale per chi è interessato ai safari ed in particolare ad incontrare i Big Five, i cinque grandi animali della savana: il leone, il leopardo, l’elefante, il bufalo e il rinoceronte.
In realtà l’ecosistema del Serengeti, di cui l’Arena di Conservazione del Ngorongoro occupa una buona parte, è popolato da tanti altri animali che vivono solitamente nella savana come le zebre, gli gnu, gli ippopotami, le iene e così via. Per un totale di oltre 25000 capi animali di grossa taglia.
Pur essendo un’area di conservazione, il cratere ospita anche locali tribù Masai dedite al pascolo e sono presenti alcune strutture dove è possibile fare dei meravigliosi pic-nic.
L’Area di Conservazione di Ngorongoro si trova nella fascia subtropicale, subito a sud dell’Equatore, dunque, il concetto di stagione è piuttosto relativo dal momento che dal punto di vista delle temperature le differenze durante l’anno sono minime.
Tuttavia, occorre tener conto che la riserva si trova ad un’altitudine piuttosto importante, intorno ai 2000 metri di altezza, e le temperature ne risentono con una media annua di 21 gradi di massima, in una sorta di perenne primavera.
Come per molte altre zone di questa fascia, si è soliti distinguere una zona piovosa rispetto a quella secca. Quest’ultima corrisponde ai mesi da giugno ad ottobre e costituisce sicuramente il periodo migliore per una vacanza nella zona.
Le piogge potrebbero infatti rendere difficoltoso anche solo raggiungere il cratere e, soprattutto in ottica safari, la minore disponibilità di fonti d’acqua dove abbeverarsi fa sì che gli animali si concentrino in luoghi specifici dove è più facile avvistarli e vederli interagire.
La Tanzania è una delle mete turistiche più note al mondo grazie a 2 attrazioni principali: i safari e Zanzibar. Infatti, se da un lato attira gli appassionati dei viaggi avventura, della natura e del trekking (grazie al Kilimanjaro), dall’altro è perfetta per chi cerca una vacanza rilassante, tutta spiagge e mare.
Per saperne di più su tutte le principali attrazioni della Tanzania, potete leggere le nostre guide di viaggio:
Giorgia Alto
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