Quanto sono alte le Cascate dell’Iguazú
Le 275 cascate dell’Iguazú si muovono ad altezze diverse, con salti dai 70 fino agli 82 metri d’altezza.
La cascata più alta è la Gola del Diavolo (82 metri), la più apprezzata dai visitatori e la più frequentata durante le escursioni.
Nonostante si tratti di una delle sette meraviglie della natura, le cascate dell’Iguazú non sono le più alte al mondo. La cascata più alta del mondo, infatti, si chiama “Angel Falls”, ed è alta ben 979 metri (quasi un chilometro di cascata).
Salto Angel, situata all’interno dello Stato di Bolívar (Venezuela), rientra tra le bellezze patrimonio UNESCO fin dal 1994, è di lasciare senza parole chiunque abbia la possibilità di osservarla da vicino.
Prima di organizzare un viaggio per il Venezuela però, essendo una zona piuttosto turbolenta, bisogna consultare il sito della Farnesina “Viaggiare Sicuri”.
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Dove si trovano le Cascate dell’Iguazú e come arrivarci
Le cascate dell’Iguazú hanno origine dal fiume omonimo, uno dei più importanti affluenti del Rio Alto Paraná.
Il complesso crea un confine naturale tra lo Stato del Paranà (Brasile) e la provincia di Misiones (Argentina). Per questo, si dice che le cascate si trovano a metà tra due paesi, tra l’Argentina e il Brasile.
Tutto il sistema delle cascate dell’Iguazú, sia dal lato brasiliano che da quello argentino, è posizionato all’interno di due parchi nazionali: il Parque Nacional Iguazú dalla parte argentina, e Parque Nacional do Iguaçu dalla parte brasiliana.
Per poter arrivare alle cascate dall’Europa, bisogna necessariamente fare scalo o a Rio de Janeiro o a Buenos Aires.
Il mezzo di trasporto più rapido è l’aereo, e i due aeroporti di riferimento sono Cataratas del Iguazú (IGR) sul lato argentino e Foz do Iguaçu Airport (IGU) dal lato brasiliano. Lo step immediatamente successivo è un nuovo aereo, in partenza verso l’aeroporto Internazionale di Puerto Iguazú. Il viaggio richiede non più di due ore, ed è certamente più veloce del percorso in pullman.
Una volta arrivati a Puerto Iguazú, le cascate sono facilmente raggiungibili in auto, in autobus o in taxi.
Chi ha scoperto le Cascate dell’Iguazú
Cabeza de Vaca, uno dei primi conquistadores spagnoli, è stato il primo a scoprire le Cascate di Iguazú.
Vaca raggiunse le cascate per la prima volta nel 1542, quasi per errore. Cercava una via d’acqua per arrivare al Paraguay, senza sapere cosa avrebbe trovato durante il viaggio.
Una volta scoperte le cascate, l’uomo le nominò Cascate di Santa Maria, prima che fosse preferito il nome Iguazú.
Il fenomeno dell’acqua rossa
In alcune zone l’acqua delle cascate diventa rossa, creando uno spettacolare effetto ottico.
Il motivo di questa colorazione è stato spiegato dagli esperti in modo chiaro e concreto. Il fiume che dà origine alle cascate porta con sé una quantità impressionante di sedimenti, responsabili del cambiamento di colore dell’acqua.
Nella zona del bacino fluviale - che è stata deforestata - i sedimenti del terreno entrano facilmente in contatto con l’acqua del fiume (soprattutto nel periodo delle piogge).
L’incontro porta alla nascita di tratti rosso-arancioni, zone in cui l’acqua delle cascate perde il suo aspetto cristallino.
Qualche volta è possibile incontrare piccole spiagge di acqua rossa, lì dove i sedimenti si depositano lungo il corso del canyon, immergendosi tra le rocce.
Cosa vuol dire Iguazú
Quando Cabeza de Vaca scoprì le cascate, la foresta era abitata dagli indigeni Caiagangue e Tupi-Guaranì.
A differenza dell’uomo, le tribù conoscevano già le cascate. Erano abituati a chiamarle con il nome “Iguazú”, che nella loro lingua significava “grande acqua”.
Ad oggi, le cascate mantengono il loro nome originale in segno di rispetto verso i precedenti abitanti.
La gola del Diavolo
La Garganta del Diablo, “Gola del Diavolo”, è il tratto più conosciuto delle cascate di Iguazú.
In molti descrivono lo spettacolo come “Un oceano che scompare in un abisso”, un fenomeno naturale di cui è possibile godere di una vista ravvicinata.
Poco sopra la gola si trova un balcone panoramico, che permette di avvicinarsi alla cascata e osservare tutto lo spettacolo circostante.
La Gola del Diavolo crea un muro d’acqua alto più di 80 metri, talmente impressionante da portare alla costruzione di una scia di nebbia alta 150 metri. Il rumore dell’acqua che scivola velocissima è fortissimo, tanto da rendere quasi impossibile parlare con il proprio vicino.
Per arrivare alla Gola si segue una passerella lunga circa 1100 metri, a cui si arriva dopo aver percorso un tratto della foresta sul trenino ecologico.
Cascate dell’Iguazú: il periodo migliore per visitarle
Le cascate di Iguazú si trovano in una zona dal clima umido sub-tropicale. Ciò significa, che, in linea di massima, sono visitabili tutto l’anno, in quanto le temperature non sono mai troppo basse.
Eppure, è importante prestare attenzione al meteo e alle possibili condizioni climatiche.
In generale, a Iguazú si distinguono due “periodi stagionali”: il periodo caldo e periodo delle piogge da ottobre a marzo, ed il periodo secco da maggio a settembre.
I mesi consigliati per la visita vanno da gennaio a febbraio e da aprile a giugno. In questi periodi, si evita il caldo eccessivo dei mesi estivi e la pioggia di quelli invernali.
Potenzialmente positivi sono anche i mesi da giugno a settembre, quando le temperature si abbassano e il clima diventa più fresco.
La leggenda delle Cascate dell’Iguazú
La leggenda delle cascate dell’Iguazú è strettamente legata ai racconti degli indigeni Caigangue.
Gli indigeni credevano che le cascate si fossero formate dalla tragica fine di una storia d’amore particolarmente appassionata.
Secondo la leggenda, le cascate vennero create dal Dio M’Boy (un dio dalla forma di serpente), che finì con l’innamorarsi di Naipi, figlia del capo del villaggio. Purtroppo, Naipi aveva già offerto il suo cuore a Taroba, un valoroso guerriero.
Per sfuggire al Dio, i due giovani scapparono lungo il fiume a bordo di una canoa, provando ad allontanarsi il più velocemente possibile.
La vendetta di M’Boy non tardò ad arrivare, e le cascate vennero create per far sprofondare i due innamorati.
Il racconto termina con la trasformazione di Naipi in una roccia, mentre Taroba si trasforma in un albero destinato a guardare la roccia per l’eternità.
Il Parco nazionale dell’Iguazú in Argentina (UNESCO)
Il lato argentino è il più “affollato”, siccome raccoglie l’80% delle cascate. Il modo migliore per visitare il Parco Nazionale dell’Iguazú è partire da Puerto Iguazú, una località che dista solo 23 km dalle cascate.
Di seguito, i percorsi di maggiore interesse che vale la pena visitare all’interno del Parco, dichiarato ufficialmente Patrimonio UNESCO.
Impossibile non citare di nuovo la bellissima “Gola del Diavolo”, la cascata più alta di tutto il complesso di Iguazú, dotata di uno spettacolare balcone panoramico. Al di là del percorso scelto, questa è una tappa obbligata.
Circuito Superiore (Paseo Superior)
Il Circuito Superiore (o Paseo Superior) si sviluppa per circa 1800 metri.
Il percorso segue tutta la zona alta del Parco, offrendo una vista perfetta sulle cascate di Dos Hermanas e le cascate di Bernabé Méndez, chiudendo con la cascata di Mbiguá e Salto San Martin.
Circuito Inferiore
Il Circuito Inferiore si muove attraverso la foresta, estendendosi per circa 1700 metri. Offre una perfetta visuale sulle cascate di Dos Hermanas, Chico e Ramírez, per poi arrivare alla spettacolare cascata di Bosetti.
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Parco nazionale dell’Iguaçu in Brasile (UNESCO)
Il punto di partenza ideale per la visita al Parco nazionale dell’Iguaçu è Foz do Iguaçu, una località al confine tra Argentina e Brasile.
Nonostante ospiti solo il 20% delle cascate, il lato brasiliano non ha nulla da invidiare a quello argentino, e merita di essere osservato allo stesso modo.
Il tour completo del parco dura circa 4 ore, ed è possibile seguirlo grazie ad un autobus hop-on hop-off che parte dal Centro Visitatori.
Le cascate più interessanti che si osservano in questa zona del complesso di Iguazú sono: Benjamin Constant, Deodoro e Floriano.
Il percorso alla scoperta del parco si conclude con il raggiungimento del sentiero che porta alla Gola del Diavolo, in modo da celebrare la cascata più alta di tutte.
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