Che l’Italia sia la regina dell’UNESCO, c’è poco di cui meravigliarsi. Il nostro Paese, infatti, detiene il record assoluto nel mondo per maggior numero di beni dichiarati dall’UNESCO patrimonio dell’umanità: 58 in totale, di cui 5 sono naturali.
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Considerato il ricchissimo patrimonio storico, artistico e culturale che ci è stato lasciato fin dall’antichità, non poteva che essere così. Ma se si provasse a chiedere a uno straniero che cosa secondo lui rappresenta meglio l’Italia, quasi sicuramente la prima risposta sarebbe: la pizza.
Risposta un po’ banale, penserete. Eppure, la pizza, che affonda le sue radici a Napoli (Campania), è un bene protetto dall’UNESCO.
E, sempre in Campania, l’UNESCO ha riconosciuto patrimonio dell’umanità 10 beni, tra materiali e immateriali:
- Gli scavi di Pompei ed Ercolano
- La Reggia di Caserta
- Il complesso monumentale di San Leucio
- La chiesa di Santa Sofia a Benevento
- La Costiera Amalfitana
- Il parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Paestum
- L'arte dei Pizzaiuoli napoletani
- Il centro storico di Napoli
I siti UNESCO in Campania costituiscono un patrimonio ricchissimo per il nostro Paese, facendo di questa regione una meta sempre più gettonata fra i turisti.
Gli scavi di Pompei ed Ercolano
Partendo dai beni materiali, è impossibile non visitare gli Scavi di Pompei ed Ercolano. Si tratta degli unici siti archeologici al mondo che possono dare una completa testimonianza degli antichi centri abitati romani.
Gli unici casi di città sommerse romane miracolosamente conservate per secoli e per certi versi ancora perfettamente intatte.
Pompei, fondata dagli Osci nell’VIII secolo a.C. ed Ercolano, la “città fondata da Ercole” migliaia di anni fa, secondo la leggenda, furono completamente sommerse in seguito all’eruzione del Vesuvio nel 79 a.c.
Visitando gli scavi, si ha l’impressione di passeggiare in una città, fantasma che però sembra ancora viva.
Botteghe di artigiani, case private con giardino, magnifici templi religiosi dedicati agli antichi dei: tutto sembra essersi improvvisamente fermato, sospeso in un tempo lungo più di mille anni.
La Reggia di Caserta
Altro bene UNESCO di fondamentale importanza che si trova in Campania è la Reggia di Caserta. Costruita a partire dal 1752 per volontà di Carlo di Borbone, e dichiarata patrimonio dell’umanità nel 1997, la Reggia di Caserta si estende su un terreno di ben 10 ettari e comprende circa 1.200 stanze.
Pensate che le sue dimensioni mastodontiche l’hanno reso il palazzo reale più grande al mondo. Ma non solo: la Reggia di Caserta è il massimo esempio di arte barocca del nostro Paese, nonché e uno dei più belli del pianeta (per qualcuno è più bella di Versailles).
Qui tutto ruota attorno al lusso e allo sfarzo: il resto non conta.
Un’eccellenza assolutamente da visitare.
Il complesso monumentale di San Leucio
A pochi km di distanza da Caserta, vi segnaliamo anche il complesso monumentale di San Leucio.
Fondato da Carlo di Borbone, re di Napoli e Sicilia nella seconda parte del XVIII secolo, San Leucio è patrimonio dell’UNESCO dal 1997. Il complesso, formato da sfarzosi palazzi borbonici di estrema bellezza, fu edificato sull’esempio delle regge di Versailles e di Madrid.
Un capolavoro unico assolutamente da visitare.
La chiesa di Santa Sofia di Benevento
Altro sito UNESCO presente in Campania è la chiesa di Santa Sofia di Benevento. Perché sia patrimonio dell’umanità, è facile intuirlo: si tratta di una delle più significative testimonianze dell’architettura e della storia longobarda.
La chiesa, infatti, dopo la sconfitta di Desiderio ad opera di Carlo Magno, acquisì importanza politica divenendo tempio nazionale dei Longobardi e ospitandone le reliquie.
Nonostante il suo aspetto sia mutato negli anni, ancora oggi è possibile riconoscere la grande somiglianza della chiesa di Santa Sofia con quella di Costantinopoli, a cui, infatti, si ispirarono i suoi costruttori.
I Siti UNESCO a Napoli
Napoli non è famosa solo per la sua pizza, non è solo una delle più importanti città portuali del Mediterraneo e non è solo la città di Sofia Loren, Pino Daniele e moltissimi altri artisti celebri nel mondo.
Il suo centro storico, patrimonio dell’UNESCO dal 1995, ospita meraviglie uniche di enorme importanza storica, in parte ancora da scoprire.
Basti pensare a Napoli sotterranea: una città nella città di cui si conosce ancora poco. Solo negli ultimi dieci anni, infatti, sono stati ritrovati resti di un antico teatro greco-romano di cui non si conosceva neanche l’esistenza.
E ancora, la chiesa di Santa Chiara, maestoso monastero settecentesco fra i più belli d’Italia, e Castel Nuovo, il castello medievale simbolo della città.
I Siti UNESCO immateriali in Campania
I siti UNESCO immateriali della Campania sono essenzialmente due: la Costiera Amalfitana e il sito archeologico del Cilento, che comprende il Parco Nazionale del Cilento, le antiche città di Paestum e Velia, la Certosa di Padula e i monti Alburni.
Difficile scegliere tra i 2: da una parte, l’incantevole costiera lunga 50 km che si affaccia sul golfo di Salerno, dall’altra il Cilento, con i suoi impareggiabili paesaggi culturali e naturali.
La costiera Amalfitana
A strapiombo sul mare, la Costiera amalfitana attira turisti da ogni parte del globo e non solo d’estate. Lo scintillio del mare cristallino, le sue spiagge caraibiche, il buon cibo e le bellezze architettoniche dei suoi borghi: qui tutto è magico. Tra le tante attività possibili, la Costiera ospita il famoso “Sentiero degli dei”. Si tratta di un percorso a piedi lungo 9 km che partendo dalla città di Agerola vi farà assaporare bellezze naturalistiche uniche.
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Il Parco Nazionale del Cilento
Anche il Parco Nazionale del Cilento si affaccia sulla costa tirrenica della Campania, a sud di Napoli, e anche qui la parola d’ordine è: meraviglia.
Il Parco è stato dichiarato patrimonio dell’Umanità per le sue bellezze paesaggistiche, come le sue grotte naturali create dalle rocce carsiche che in certi punti assumono forme e colori eccezionali.
Al suo interno (e nei dintorni) è possibile visitare:
- I resti di Paestum, la città greca dedicata al Dio Poseidone
- I resti di Velia, che ospita un antichissimo tempio ionico del III secolo a.C.
- La certosa di San Lorenzo a Padula, nell’altopiano del vallo di Diano, complesso monastico fra i più affascinanti d’Europa
- I monti Alburni, con i suoi incredibili panorami naturalistici
La pizza napoletana è Patrimonio dell'Umanità Unesco
Ebbene sì. Nel dicembre del 2017 - una data non troppo lontana - l’UNESCO ha finalmente reso giustizia a questo cibo-simbolo così importante non solo per la Campania, ma per tutta la penisola.
Ma attenzione: non è (solo) la pizza in sé a comparire nella prestigiosa World Heritage List, bensì “l’arte dei pizzaiuoli napoletani”. A premiarci, infatti, è stata la ricca tradizione folkloristica che da sempre accompagna la preparazione della pizza.
Gesti, espressioni facciali, canzoni, l’inconfondibile dialetto locale e, ovviamente, la caratteristica capacità di maneggiare l’impasto simile a una danza.
Si è insomma riconosciuto il valore comunitario, oltre che alimentare. La pizza, infatti, si inserisce perfettamente nella dieta mediterranea, anch’essa bene UNESCO, essendo un’eccellenza gastronomica invidiata in tutto il mondo.
Un motivo in più per essere orgogliosi della Campania e dell’Italia in generale.