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25 maggio 2021
Un cittadino italiano negli Stati Uniti (e viceversa) deve confrontarsi con moltissime situazioni del tutto nuove da un punto di vista sociale, fiscale e legale. Fra le differenze di maggiore impatto c’è sicuramente quella che riguarda la gestione della sanità.
Chiunque abbia in programma un trasferimento, un viaggio, ma anche una semplice vacanza negli Usa dovrà, in caso di emergenza medica, fare i conti con un modello sanitario diametralmente opposto al proprio, come quello americano.
In cosa consistono queste differenze?
In linea di massima, si potrebbe dire che il SSN italiano è organizzato sul principio di una sanità pubblica che garantisce l’accesso a cure e servizi medici a tutta la popolazione. I costi per mantenere la struttura nazionale sono sostenuti dal gettito fiscale e ridistribuiti a livello regionale.
Il Sistema Sanitario Americano invece si basa su presupposti privatistici. Al di fuori di alcuni programmi di assistenza pubblica, gli States incoraggiano l’affidamento delle cure a soggetti privati, profit e no profit, nel settore assicurativo.
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2 . Come funziona il sistema sanitario americano
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Il Servizio Sanitario Nazionale italiano e il Sistema Sanitario Statunitense si basano su principi giuridici e modelli di finanziamento molto differenti.
In Italia la salute del singolo ha una valenza collettiva e viene tutelata in quanto risorsa della comunità. Lo Stato detta quindi le linee guida e i livelli essenziali che devono essere necessariamente garantiti al cittadino (i cosiddetti LEA – Livelli Essenziali di Assistenza).
L’implementazione di questi servizi è poi affidata ai territori. In primis, le Regioni godono di una propria autonomia per quanto riguarda l’organizzazione della sanità nelle strutture locali.
Concorrono poi a gestire, programmare e somministrare le cure, aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere e strutture private convenzionate con il SSN.
Questo significa che ogni struttura sanitaria, pubblica o privata, può fornire al cittadino servizi di assistenza gratuita, purché rispettino i principi di universalità, uguaglianza ed equità.
Sono proprio queste garanzie costituzionali del diritto alla salute a rendere il SSN italiano uno dei più invidiati al mondo.
Nonostante le legittime critiche, l’Italia è infatti in cima alle classifiche europee in termini di ricovero e speranza di vita. Merito di un’organizzazione capillare che cerca di non lasciare fuori nessuno e garantisce un livello minimo di cura a tutta la popolazione.
Nel Sistema Sanitario Statunitense, il pubblico e il privato si mescolano differentemente. Negli Usa esistono programmi di assistenza pubblica destinati ai meno abbienti, ai disabili e agli anziani. Al di fuori di queste fasce protette, i cittadini americani affidano la loro salute ad assicurazioni private, necessarie per coprire gli altissimi costi delle cure nelle strutture ospedaliere.
Le differenze fra i due sistemi emergono quindi tanto nei principi sui quali poggiano quanto nei finanziamenti per i servizi erogati.
In Italia, tutti i cittadini concorrono a finanziare il SSN con contributi obbligatori, è poi lo Stato Centrale e ridistribuire queste risorse alle Regioni, che gestiscono i fondi sul territorio ripartendoli fra le varie strutture.
In questo modo, tutti hanno accesso alla sanità pubblica e a livelli minimi garantiti dallo Stato, sia nelle aziende pubbliche gestite dalle ASL, sia in quelle private convenzionate.
Il Sistema Sanitario Americano poggia su presupposti diversi. Il principio dell’universalità, come si vedrà, viene sottomesso a un principio individualistico, per il quale ognuno è tenuto a provvedere in autonomia alla propria salute.
Come accennato, la sanità statunitense si affida principalmente a due istituti.
Da un lato, i programmi assistenziali pubblici destinati alle fasce più deboli:
Dall’altro lato trovate invece i programmi di assistenza privata che coprono la maggior parte della popolazione. Nello specifico, il Governo Centrale si limita a stabilire requisiti e criteri di accesso alle assicurazioni private che ciascuno deve stipulare.
La copertura assicurativa è quindi incoraggiata dalla stessa legge, che - seppur in modo indiretto - finanzia il settore privato con agevolazioni fiscali nei confronti di:
In generale, il possesso di un’assicurazione sanitaria privata, in Amarica, è necessario per coprire i costi, spesso molto elevati, delle cure, ospedaliere e non.
Chi non ha accesso ai programmi assistenziali pubblici e non è in possesso di un’assicurazione privata, infatti, si ritroverà a dover sostenere da solo tutte le spese mediche.
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Che cosa accade quindi se un cittadino straniero, privo di assicurazione sanitaria privata, si reca al pronto soccorso? In queste emergenze si aprono due scenari, uno privato e uno pubblico.
Partiamo dal presupposto che gli ospedali privati sono carissimi. Basti pensare che persino il trasporto in ambulanza è considerato un servizio a pagamento. Tutte le fatture per le spese saranno recapitate direttamente al domicilio del cittadino italiano.
L’alternativa al privato è rivolgersi a strutture mediche pubbliche, nelle quali però le liste di attesa sono lunghissime.
Si tenga poi conto che il personale medico è tenuto a dare precedenza ai pazienti coperti da assicurazione.
Anche per questo motivo, molti viaggiatori italiani scelgono di stipulare una polizza assicurativa di viaggio per gli Stati Uniti che copra eventuali spese mediche nel corso della vacanza.
Così come prospettato dal Presidente Biden già nel corso della sua campagna elettorale, il vaccino per il Covid-19 verrà distribuito gratuitamente a tutti i cittadini americani.
Il governo centrale si assume quindi tutti i costi per l’acquisto delle dosi.
Tuttavia, in alcuni casi gli enti e le strutture che fisicamente inoculano il vaccino potrebbero applicare delle tasse amministrative per il servizio. Una sorta di ticket minimo per la prestazione ricevuta che, in alcuni casi, può essere rimborsato al cittadino dalla propria assicurazione o da altri fondi statali.
Giovanna Lucchi
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