L'isola di Pasqua, resa famosa dal film del ‘94 “Rapa Nui” di Kevin Reynolds, è un vero e proprio paradiso naturale immerso nell'Oceano Pacifico, a circa 2000 chilometri dalla costa del Cile. L'isola è caratterizzata da un clima subtropicale, pertanto sono buone praticamente sempre, anche se il periodo migliore per visitare le spiagge di Arakena e Ohave va da ottobre a marzo.
In questi mesi infatti le giornate di sole non mancano quasi mai pertanto, oltre a prendere il sole, è possibile fare trekking, snorkeling, visitare il Parco nazionale, i piccoli villaggi e godersi lo spettacolo di paesaggi mozzafiato dalle pendici del vulcano Rano Kau.
Ovviamente, ogni momento dell’anno è buono per ammirare l’attrazione che ha reso l’Isola di Pasqua famosa in tutto il mondo: i mitici Moai.
Dove si trova l’isola di Pasqua
L'isola di Pasqua è un territorio di origine vulcanica, le cui coste sono bagnate dall'Oceano Pacifico Meridionale. Nota anche come Rapa Nui, che significa letteralmente “grande isola” o “grande roccia”, ospita ben 4 vulcani. Chi vuole trascorrere sull'isola le proprie vacanze deve armarsi di pazienza, visto che occorrono dai due ai tre giorni di viaggio dall’Italia.
L'aeroporto di Hanga Roa, situato nella parte sud occidentale dell'isola dista 3.759 chilometri da quello di Santiago. Per raggiungerla quindi è necessario arrivare nella capitale del Cile e prendere uno dei tanti voli in partenza per questa destinazione remota.
Breve storia dell’Isola di Pasqua
L'Isola di Pasqua deve il suo nome all'esploratore Jacob Roggeveen, che la scoprì proprio il giorno di Pasqua del lontano 1722. La teoria più accreditata sostiene che il territorio sia stato colonizzato dai polinesiani nel periodo compreso tra l'800 e il 900 d.C.
Pare che in origine l'isola non fosse altro che una rigogliosa foresta di palme. Quando però attorno al 1200 d.C, gli indigeni iniziarono a costruire i Moai, prese il via un'opera sistematica di disboscamento, che nel corso dei secoli successivi diede vita a vere proprie guerre civili tra le popolazioni interne. Il legno serviva infatti per realizzare il sistema di trasporto ideato per spostare le grandi statue di tufo.
Qualche secolo più tardi, e precisamente a partire dal 1770, Rapa Nui conosce un lungo periodo di sottomissione dovuto a Don Felipe Gonzales, che raggiunge l'isola e la conquista. Nel 1774 arriva anche James Cook, che però non trova il territorio di suo interesse.
Con gli sbarchi degli europei, l'isola conosce anche un periodo di malattie e di riduzione in schiavitù degli indigeni. L'isola viene poi conquistata dal francese Jean-Baptiste Dutrou-Bornier, ma la popolazione indigena, confinata in una parte dell'isola, si ribella e uccide il capo straniero. Nel 1888 l'isola viene quindi annessa al Cile e nonostante il regime militare in vigore dal 1914 e altre vicende storiche travagliate, Rapa Nui è ancora oggi territorio cileno.
Qual è il periodo migliore per visitare l’isola di Pasqua
Grazie al suo caratteristico clima, tipico delle zone sub-tropicali, le temperature medie annue si aggirano attorno ai 20-22 gradi, con sbalzi termici davvero minimi tra una stagione e l'altra.
Il clima quindi è molto buono per tutto l'anno. Da ottobre a marzo le piogge sono scarse e le giornate di sole non mancano, mentre nel periodo compreso tra giugno e agosto le precipitazioni sono più abbondanti e il soleggiamento non è ottimale. Chi vuole trascorrere qualche giornata al mare deve organizzare il viaggio da dicembre ad aprile. In questi mesi infatti l'acqua del mare presenta una temperatura media di 24 gradi, perfetta fare un bel bagno.
Le statue isola dell’isola: i Moai
I Moai sono statue di tufo vulcanico, ricavate anche da blocchi unici di pietra, di altezza variabile, da due metri e mezzo fino ai dieci. In genere si vede spuntare dalla terra solo le testa della scultura, perché il corpo è interrato. Alcune presentano sull'estremità del capo una sorta di cilindro, che secondo alcuni è un copricapo, per altri invece un'acconciatura. Sul significato di queste statue sono tante le teorie elaborate. Quella più accreditata dice che i Moai fossero portatori di prosperità e salute, per questo venivano eretti con lo sguardo rivolto verso l'interno dell'isola.
Cosa vedere sull’isola di Pasqua (oltre ai Moai)
L'isola di Pasqua, oltre ai famosissimi Moai, offre diverse attrazioni naturali e storiche da ammirare. All'interno del Parco Nazionale dell'isola, in cui sono presenti molte antiche rovine, è possibile visitare il villaggio di Orongo, ricco di incisioni sulla roccia, dedicate soprattutto al mito dell'Uomo Uccello.
Il Rapa Nui National Park è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Per gli amanti del trekking sono tanti i percorsi disponibili, anche se forse il più emozionante è quello che conduce al cratere del vulcano Rano Kau.
Chi invece vuole immergersi nella cultura storica di Rapa Nui deve visitare il piccolo Museo Antropologico Sebastian Englert, che conserva uno dei rarissimi Moai femminili e interessanti informazioni sulla flora e la fauna dell'isola. Imperdibile infine, ad Ahu Te Pito Kura, a nord est dell'isola, dove si trova la pietra Te Pito Kura, “ombelico del mondo”.
Le spiagge e il mare dell’isola di pasqua
Chi vuole trascorrere qualche giornata di mare deve sapere che le coste dell'isola sono formate soprattutto da scogliere, le spiagge quindi non solo molte o almeno non nel senso in cui le intendiamo noi.
L'unica che presenta tutti i canoni di una spiaggia adatta ai turisti che vogliono prendere il sole e fare il bagno è quella di Anakena, nel centro nord dell'isola. A qualche chilometro di distanza da Anakena si trova poi la piccola spiaggia di Ohave, dove però, a causa delle correnti, di solito non si può fare il bagno.
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Il Cile è un paese affascinante ma bisogna ricordare che il sistema sanitario pubblico non presenta gli standard europei. Le strutture sanitarie private, invece, hanno costi elevati e sono di ottimo livello solamente nell’area di Santiago (regione Metropolitana) e nella V Regione (Viña del Mar e Valparaíso).
Per tale ragione, la Farnesina raccomanda di acquistare una polizza sanitaria che includa anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario (o il trasferimento in altro Paese) del paziente.
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