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Home >Consigli di viaggio > Che cosa si festeggia durante l’Inti Raymi in Perù
19 febbraio 2020
Il Perù è celebre in tutto il mondo per la Foresta Amazzonica e i siti archeologici di inestimabile splendore, in primis la città Inca di Machu Picchu situata sulla catena delle Ande, una tra le tante testimonianze dell’antica cultura disseminate lungo questo paese del Sud America. Il fascino del Perù passa anche attraverso una ricca cultura e tradizioni che affondano le radici nel passato e che ancora oggi sono custodite con devozione dai suoi abitanti.
Una di queste è la maestosa e suggestiva festa dell’Inti Raymi, o “Fiesta del Sol”, il secondo evento pubblico per dimensioni in tutto il Sud America dopo il Carnevale di Rio de Janeiro. Anche se oggi la celebrazione appare differente rispetto al passato, più una rappresentazione teatrale che un rito religioso, la ricorrenza conserva ancora tutta la sua magia e spettacolarità, in particolare per le centinaia di migliaia di persone che ogni anno scelgono di raggiungere la città coloniale di Cusco per assistervi.
1 . Che significa Inti Raymi
2 . Quando si festeggia l’Inti Raymi
3 . Dove si festeggia l’Inti Raymi
4 . Breve storia della “Festa del Sole”
5 . Assicurazione viaggio per il Perù
Inti Raymi significa “Festa del Sole” in lingua quechua. Nella religione inca, infatti, Inti era il dio del Sole, tra le divinità più importanti del vasto impero precolombiano Tahuantinsuyu, e che si riteneva avesse contribuito alla sua nascita. La cerimonia punta dunque a omaggiare l’adorato dio Sole, venerato come “generatore di vita” per il suo calore e la sua luce, a cui venivano offerti tributi e sacrifici, nonché praticati riti magici, affinché si riavvicinasse alla Terra e non abbandonasse i suoi figli.
L’Inti Raymi si svolge a Cusco ogni anno il 24 giugno, data non casuale in quanto prossima al solstizio d’inverno nell’emisfero australe, giorno in cui il sole è alla sua massima distanza dal nostro pianeta. Gli Inca celebravano in tal modo l’inizio del nuovo anno e la rinascita del Sole.
In passato, la data era proprio quella del solstizio del 21 giugno, mentre la rappresentazione attuale ha luogo, invece, in una data diversa rispetto: per consentire a quante più persone possibili di prendere parte ai festeggiamenti e alle manifestazioni, si è scelto di fissare l’Inti Raymi il 24 giugno, giorno di festività nazionale (dunque non lavorativo) in cui il Perù celebra il “Giorno del contadino” (el Día del Campesino).
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L’Inti Raymi si svolge a Cusco, città coloniale peruviana, ed è una celebrazione colorata e suggestiva, ormai parte integrante della tradizione locale. I festeggiamenti durano un’intera settimana e vi prendono parte oltre 700 artisti, tra attori, musicisti e ballerini, vestiti con gli abiti tipici Inca, che rievocano la ritualità dell’antico popolo.
La rappresentazione si svolge in tre luoghi specifici della città dal particolare significato storico in cui sono organizzati spettacoli, rappresentazioni storiche e musicali, degustazioni, sfilate e processioni. Le celebrazioni iniziano a Coricancha, l’antico Tempio del Sole, sin dalle prime ore del giorno e i festeggiamenti proseguono poi nel centro storico di Cusco, a “Plaza de Armas”. Tuttavia, lo scenario principale della rappresentazione è la fortezza di Sacsayhuaman, a pochi chilometri da Cusco.
Bisogna però ricordare che l’Inti Raymi è un rito celebrato anche in molte altre comunità andine ed eredi dell’Impero Inca, alcune delle quali si trovano in altri paesi, come Ecuador, Bolivia, Colombia, Cile e così via.
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La cerimonia di oggi ricalca molto l’antico festival Wawa Inti Raymi, istituito dall'Inca Pachacútec nel XV secolo. Tuttavia, è assai probabile che la celebrazione sia di gran lunga precedente alla formazione dell’Impero Inca, in quanto il rito è comune a molti popoli pre-ispanici delle Ande.
Gli Inca credevano che il dio Sole sarebbe rinato per dare inizio a un nuovo ciclo annuale in quanto il tempo veniva concepito come “Circolare” e non lineare. La celebrazioni duravano 15 giorni durante i quali si svolgevano danze, cerimonie e sacrifici. La celebrazione, insieme ad altri riti importanti, venne vietata a partire dal 1572 ad opera del viceré Francisco Alvarez de Toledo poiché considerata una festività pagana e contraria alla fede cattolica. Ciò non impedì alle celebrazioni di svolgersi ugualmente, seppur in modo clandestino.
La cerimonia è stata ripristinata ufficialmente a partire dal 1944, anno in cui l'intellettuale e artista di Cusco, Faustino Espinoza Navarro, basandosi sulle cronache di Garcilaso de la Vega, decise di porre in essere una rievocazione storica dell’Inti Raymi per attirare turisti in città. Da quella data in poi la cerimonia è tornata ad essere un evento pubblico di grande attrattiva che ogni coinvolge centinaia di artisti e oltre 100.000 spettatori tra turisti e gente del posto.
La festività, infatti, è una tradizione ricca di storia e magia, e per i peruviani è simbolo di orgoglio ed espressione di una forte identità culturale sopravvissuta nel corso dei secoli e da preservare negli anni a venire.
Gli ospedali pubblici in Perù, purtroppo, non raggiungono gli standard europei, si presentano infatti, generalmente, carenti di personale qualificato e di attrezzature efficienti.
Le strutture ospedaliere private, al contrario, si presentano con un buon livello qualitativo sia per apparecchiature mediche che per personale specializzato. I costi, però, possono essere elevati.
Per tale ragioni, la Farnesina raccomanda di acquistare una polizza assicurativa prima di partire per una vacanza in Perù.
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Georgiana Ellis
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