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Simbolo di New York e dell’America, la Statua della Libertà è pronta ad accogliere con il suo sguardo fiero tutti i turisti che ogni anno la visitano, così come in passato era pronta a portare, nel cuore di migliaia di migranti, la speranza di una vita migliore. Lady Liberty, come affettuosamente viene chiamata dagli americani, ha in realtà un nome diverso da quello con il quale tutti noi la conosciamo: Liberty Enligtening the World, ossia la Libertà che Illumina il Mondo. La statua rappresenta la Dea Libertas, una donna vestita di una tunica bianca che con la mano destra innalza una torcia e nella mano sinistra stringe il libro della Costituzione americana sulla cui copertina è incisa, in numeri romani, la data dell’Indipendenza Americana «4 luglio 1776». In testa ha una corona con 7 punte, simbolo dei 7 mari e dei 7 continenti, e sotto ai piedi si intravedono delle catene spezzate, a commemorare una schiavitù ormai finita.
La Statua della Libertà nasce come regalo commemorativo per i cento anni dell’Indipendenza Americana, donato dalla Francia agli Stati Uniti in virtù di un’amicizia che i due paesi si impegnavano a costruire. L’idea è dell’intellettuale francese De Laboulay assieme allo scultore Bartholdi. La Statua, che vanta tra i suoi costruttori anche il celebre Eiffel, venne realizzata sul suolo francese e arrivò smontata in più di duecento casse in America nel 1883, per via mare, dove poi venne assemblata. Sprovvista di un basamento, fu stavolta compito degli americani raccogliere fondi per dare alla Statua una solida base. Venne inaugurata il 28 ottobre 1886, ben 20 anni dopo la sua idea di realizzazione, accolta da una folla entusiasta e festosa.