Quando si viaggia all’estero per turismo, specialmente se si tratta di una permanenza di più giorni, molti viaggiatori scelgono di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria di viaggio, non solo per mete come gli Stati Uniti o il Sud Est asiatico, anche per una vacanza in Europa.
Spese mediche improvvise, infortuni, incidenti e rischi connessi al Covid-19: sono tante le eventualità dalle quali ci si può tutelare per godersi la vacanza con qualche preoccupazione in meno.
Anche sul sito della Farnesina Viaggiare Sicuri, viene ricordato che, anche se in Europa l’assistenza medica è gratuita grazie alla tessera sanitaria, alcune spese, come per esempio il rimpatrio sanitario, non sono incluse.
Inoltre, la qualità della sanità pubblica può variare non solo di paese in paese, ma anche di città in città.
Per far fronte alle spese mediche all’estero non coperte dalla tessera sanitaria, molti viaggiatori italiani scelgono di acquistare una polizza sanitaria di viaggio.
Assicurazione sanitaria di viaggio per l’estero: le coperture
Il primo elemento da valutare di un’assicurazione medica di viaggio sono le coperture incluse. Vale a dire, i rischi specifici per i quali la compagnia assicurativa garantisce un rimborso.
Si tenga sempre presente che ogni copertura è sottoposta a precisi limiti, condizioni e massimali, anche se le spese mediche all’estero, previste dalla polizza viaggio Columbus, prevedono un massimale illimitato.
Le coperture previste dall’assicurazione sanitaria di viaggio riguardano tutta la durata del soggiorno, dalla partenza al rientro in Italia.
Riportiamo di seguito le principali.
Spese mediche
All’interno di questa categoria possono essere comprese le spese per l’intervento di un medico e per l’acquisto di farmaci, ma anche i costi di una degenza o di un ricovero in ospedale.
Per tali costi, è previsto il pagamento diretto da parte della compagnia solo in caso di ricovero ospedaliero fino a 120 giorni di degenza.
Inoltre, si ricorda che Columbus Assicurazioni prevede un massimale illimitato per le spese mediche sostenute all’estero.
Covid-19
Il Covid-19 è un virus che causa una malattia e, come tale, necessita cure mediche che non sempre sono garantite all’estero. Inoltre, quello che non è mai garantito all’estero dalla nostra tessera sanitaria, è un rimpatrio sanitario dovuto a questa o ad altre malattie.
Per saperne di più, leggere “Speciale Covid-19”.
Interprete
Quando si viaggia all’estero la lingua può essere un limite, soprattutto se si viene ricoverati. Per questo motivo, le polizze viaggio Columbus prevedono, se necessario, l’intervento di un interprete.
Trasporto e rimpatrio sanitario
Le spese per il trasporto e il rimpatrio sanitario sono tra le coperture più importanti. A seguito di una malattia o di un infortunio, il viaggio di ritorno può richiedere l’ausilio di personale medico con attrezzature adeguate.
Un’assicurazione sanitaria di viaggio può coprire tanto le spese di trasporto verso una struttura medica adeguata, quanto quelle per il rimpatrio in Italia.
Come funziona il rimpatrio sanitario dall’estero
Il rimpatrio sanitario in Italia può essere necessario quando il paziente non può ricevere cure nel Paese in cui si trova in vacanza o quando queste cure sarebbero più adeguate ed efficaci in un altro Stato.
La tessera sanitaria italiana non prevede la copertura delle spese di un trasporto medico eccezionale di un paziente. Questo significa che, in assenza di un’assicurazione per l’assistenza sanitaria in viaggio, è il malato a dover sostenere tutti i costi di un rimpatrio che, date le delicate condizioni richieste, possono essere anche molto alti.
Anche questa copertura è prevista dalle assicurazioni viaggio Columbus.
Si tenga presente che il rimpatrio sanitario è inteso sempre come ritorno presso la propria residenza in Italia, a differenza del trasporto sanitario, che è però soggetto a condizioni ben precise, sempre specificate nelle condizioni generali.
Cosa copre la tessera sanitaria all’estero?
Dal 2004, anche in Italia è entrata in vigore la TEAM - Tessera Europea di Assicurazione Malattia. Si tratta di un’integrazione dei servizi offerti dal proprio servizio sanitario nazionale, estesi anche a tutti i Paesi membri dell’Unione Europea più Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein.
Questo significa che si ha diritto a ricevere anche in questi Paesi le stesse cure previste in Italia, mediante il solo possesso della tessera sanitaria.
Va precisato però che si tratta di un’assistenza garantita solo in caso di emergenza, come un infortunio improvviso quando si è in vacanza.
Non è possibile quindi sfruttare questa copertura per programmare operazioni o interventi all’estero (anche l’assicurazione viaggio Columbus non copre queste casistiche).
Come già scritto, la tessera sanitaria non copre inoltre né le spese per il rimpatrio sanitario, così come non copre le spese per un interprete.
Per quanto riguarda i Paesi extra-europei, compreso quindi il Regno Unito, non in genere non è prevista assistenza sanitaria gratuita, pertanto, viene spesso consigliata dalla Farnesina la sottoscrizione di una polizza viaggio.
Pertanto, prima di partire è necessario consultare Viaggiare sicuri, il sito della Farnesina dedicato ai soggiorni esteri dei cittadini italiani.
Il sito della Farnesina Viaggiare Sicuri
Per capire se sia meglio stipulare una polizza sanitaria prima di un viaggio, bisognerebbe sempre innanzitutto consultare il sito Viaggiare sicuri della Farnesina.
Qui, il Ministero degli Affari Esteri ha sviluppato una piattaforma completa e attendibile, con informazioni sulla sicurezza, le condizioni sanitarie e i documenti necessari per gli spostamenti internazionali.
Per informarsi su queste condizioni è sufficiente consultare le schede che il sito dedica a ciascuno Stato.
A tal proposito, è la stessa Farnesina a suggerire di considerare l’opzione di un’assistenza sanitaria di viaggio. Un’esigenza che riguarda in particolar modo la possibilità di coprire le spese mediche (ove queste non siano già comprese fra i servizi della TEAM) e di rimpatrio sanitario.